Le tartarughe nere dal guscio molle, considerate estinte in natura da vent’anni, sono state nuovamente individuate in Nepal.
L’ultimo avvistamento regolarmente censito risaliva all’anno 2002 in un santuario sufi in Bangladesh dove alcuni monaci le allevavano. Una spedizione di ricerca ha ora identificato diversi nuovi esemplari nel fiume Brahmaputra che attraversa l’India e il Bangladesh e ne ha rilevato la presenza di alcune piccole colonie in Nepal. “Abbiamo avvistato la specie nella zona umida di Betana nel Nepal meridionale”, afferma Tapil Prakash Rai, coautore del rapporto sulla conservazione degli anfibi e dei rettili del Nepal che descrive in dettaglio la scoperta. La Nilssonia nigricans è tornata proprio negli ecosistemi dove un tempo prosperava. Ad oggi il conteggio ammonta a 17 esemplari, cuccioli compresi e permette di riconsiderare lo stato di estinzione attribuito alla specie nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ponendola tra le specie ‘a grave rischio di estinzione’.
La Betana Wetland, nel distretto di Morang, in Nepal, si estende per 5,5 ettari ed è una fitta foresta di circa 175 ettari che offre rifugio per molti uccelli migratori e per molte specie di pesci. L’enigmatica tartaruga nera dal guscio molle è considerata sacra dagli induisti che la ritengono un’incarnazione della dea Vishnu. In Bangladesh queste tartarughe sono invece considerate la reincarnazione degli spiriti e cacciate dagli abitanti locali. “Ora dobbiamo rendere la comunità consapevole dell’importanza della tartaruga in modo che possa aiutare a conservarla”, dichiara Tapil Prakash Rai subito dopo la scoperta.
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