Un gruppo di archeologi francesi ed egiziani che lavoravano nelle acque al largo di Alessandria d’Egitto ha annunciato la scoperta di una nuova area pieno di tesori risalenti all’era tolemaica (IV secolo a.C.).
La scoperta è stata effettuata dall’Istituto europeo di archeologia subacquea (IEASM), guidato dal ricercatore Franck Goddio che aveva già scoperto la città perduta di Heracleion oltre due decenni fa e che da allora ne continua ad esplorare i fondali per ricostruire la sua appassionante storia. La città era sepolta sotto oltre 5 metri di argilla che ne ha preservato per oltre 2000 anni tutti i resti, citata in diversi testi antichi, se ne era persa traccia, diventando un vero e proprio mito.
Heracleion, conosciuta anche con il nome egizio Thonis, era il porto d’ingresso obbligato in Egitto per tutte le navi provenienti dal mondo greco. Si trovava a 32 chilometri a nord-est di Alessandria, sul Mar Mediterraneo. La città aveva una grande importanza non solo commerciale ma anche religiosa per via della presenza del grande tempio di Amon; probabilmente sprofondò in mare tra il VII e l’VIII secolo d.C.. I ricercatori hanno trascorso anni a mappare e scavare l’area prima di fare la scoperta. Le loro rilevazioni hanno svelato finora meno circa il 5% della città e mostrano che questa si estendeva per decine di chilometri, con una rete di canali dentro e intorno alla città che le conferivano l’aspetto di una enorme palafitta.
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Fonte: Ministry of Tourism and Antiquities Egypt; Franck Goddio
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