Gli scienziati dell’Università dell’Illinois-Chicago hanno scoperto un metodo per invertire il processo di degenerazione cellulare del morbo di Alzheimer e la perdita di memoria, riuscendo a ottenere, per la prima volta, la formazione di nuove cellule cerebrali.
La terapia genica perfezionata dai ricercatori ha provocato la nascita di nuovi neuroni nell’ippocampo, la regione del cervello deputata all’apprendimento e alla memoria che viene compromessa dalle mutazioni legate al morbo di Alzheimer. “Questa è la prima volta che ci sono prove che il processo di formazione di nuove cellule nervose da cellule staminali neurali o da cellule progenitrici gioca un ruolo attivo nella patologia del morbo di Alzheimer”, ha dichiarato il professor Orly Lazarov, a capo del gruppo di ricerca. “La nostra scoperta apre davvero un’enorme opportunità per lo sviluppo di nuove terapie nel campo basate sul miglioramento della neurogenesi”. Il suo team ha scoperto che i nuovi neuroni possono fondersi con i circuiti cerebrali che immagazzinano la memoria permettendogli di recuperare la loro normale funzione.
La scoperta, dimostrata su cavie, è stata presentata alla comunità scientifica e ha mostrato l’evidenza dell’aumento delle spine dendritiche, le strutture nelle sinapsi cerebrali che sono fondamentali per la formazione della memoria e nella riabilitazione dei pazienti colpiti da Alzheimer.
____________________
✔ VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
✖ BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno