La quantità totale di rifiuti prodotti nell’UE è in crescita, nonostante questo la quantità di rifiuti urbani conferiti in discarica è in diminuzione. Negli ultimi 25 anni il calo è stato di oltre la metà, il 58% in meno, passando da 286 kg pro capite all’anno del 1995 a 115 kg pro capite del 2020.
Grazie a questa costante riduzione, la quota di rifiuti che terminano la loro vita utile senza trovare un riutilizzo è scesa dal 61% al 23% nello stesso periodo. Questa riduzione è il risultato della strategia europea per la diminuzione dell’inquinamento e dell’impatto climalterante dell’attività umana. L’attuazione della Direttiva europea 62/1994 sugli imballaggi e i rifiuti ha raggiunto i suoi primi obiettivi, quello di recuperare almeno il 50 % di tutti gli imballaggi immessi sul mercato entro il 2001, raggiungere il 60 % entro il 2008 per puntare al 65% entro il 2025.
La Direttiva 31/1999 ha portato i Paesi ad adottare diverse strategie per evitare di inviare in discarica la frazione organica dei rifiuti urbani, per trasformarli in compostaggio, incenerimento e la re-immissione nel mercato sotto forma di materiale da concimazione, energia elettrica e calore per uso civile e industriale. Il risultato principale è che la quantità di rifiuti riciclati (compreso il compostaggio) è passata da 87 kg pro capite del 1995 a 241 kg pro capite del 2020. Anche l’incenerimento e la termovalorizzazione dei rifiuti sono cresciuti costantemente nel periodo di riferimento passando da 70 kg pro capite a 137 kg pro capite.
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Fonte: Eurostat; Unione Europea; Commissione Europea
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