L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità di una nuova terapia mirata per il tumore del seno metastatico.
La combinazione del nuovo inibitore Tucatinib con l’anticorpo monoclonale riesce a ridurre il rischio di morte del 34%, con un tasso di sopravvivenza che supera il 51% dopo due anni dal trattamento. “Il carcinoma della mammella HER2 positivo tende a ripresentarsi e a essere più aggressivo. Il Tucatinib è in grado di bloccare la replicazione delle cellule tumorali e ha permesso di ridurre il rischio di morte fino al 52% tra coloro che avevano metastasi cerebrali”, spiega Michelino De Laurentiis, Direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica dell’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli.
Ogni anno vengono diagnosticati circa 55mila nuovi tumori della mammella ma il tasso di guarigione negli ultimi 20 anni e in forte aumento, grazie all’individuazione dei diversi sottotipi di tumore mammario. L’evoluzione delle terapie, sempre più mirate contro specifici bersagli, ha ridotto notevolmente la mortalità, rendendo questo tipo di tumore sempre meno letale. “Nella maggior parte dei casi il carcinoma mammario metastatico non è suscettibile di guarigione ma è una malattia che può essere tenuta sotto controllo per lunghi periodi. Le terapie mirate hanno cambiato la storia della malattia, determinando in molti casi una lunga aspettativa di vita, molto più elevata rispetto al passato”, ha dichiarato Lucia Del Mastro, Direttore Clinica di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino dell’Università di Genova.
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