La Prima Commissione dedicata al Disarmo dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha recentemente adottato la prima Risoluzione mai discussa sulle armi autonome.
Le armi autonome, chiamate anche killer robots, sono sistemi automatici (sistemi di difesa aerea, sentinelle robotiche e munizioni vaganti) capaci di selezionare, seguire e attaccare un obiettivo militare senza bisogno di intervento umano dopo l’attivazione. Attraverso l’uso delle tecnologie robotiche, dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata, questi sistemi d’arma possono utilizzare il riconoscimento facciale e sensori di movimento per eseguire attacchi, senza alcun controllo. Dopo oltre 10 anni di confronti e campagne internazionali, in un contesto di rapidi sviluppi tecnologici, questo voto rappresenta un traguardo significativo riguardo alle pressanti questioni etiche, giuridiche e politiche relative alle responsabilità dell’attacco, all’osservazione degli obblighi delle parti coinvolte in un conflitto e alla sicurezza globale.
“Il clamoroso sostegno alla prima risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle armi autonome dimostra il desiderio diffuso da parte degli Stati di compiere progressi verso un nuovo diritto internazionale”, ha dichiarato Stop Killer Robot, una coalizione di oltre 250 organizzazioni della società civile e 26 premi Nobel che lavorano in 70 Paesi per favorire il disarmo.
La Risoluzione L56 indica la decisione di preparare un Rapporto che rifletta le opinioni degli Stati membri e degli osservatori sui sistemi di armi autonome e sui modi per affrontare le relative sfide e preoccupazioni che essi sollevano da prospettive umanitarie, legali, di sicurezza, tecnologiche ed etiche e sul ruolo degli esseri umani nell’uso della forza.
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Fonte: United Nations; Stop Killer Robots
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