Le potenze nucleari del mondo posseggono oggi circa 10.000 testate nucleari nei loro arsenali, un numero che è ritornato ai livelli degli anni ’60 e che è in costante diminuzione.
Il trattato per la proibizione delle armi nucleari o trattato per la messa al bando delle armi nucleari, TPNW, è stato il primo trattato internazionale legalmente vincolante per la completa proibizione delle armi nucleari, adottato da una conferenza delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Dopo un picco di 69.440 ordigni nucleari toccato nel 1986, il loro numero ha cominciato a calare, soprattutto a partire dalla firma del trattato di non proliferazione nucleare (TNP) sottoscritto da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica il 1º luglio 1968, a cui Francia e Cina aderirono nel 1992.
La tecnologia delle armi nucleari è stata sviluppata negli anni ’30 e ’40 e si è diffusa dopo la Seconda guerra mondiale, in particolare durante la cosiddetta ‘guerra fredda’. Gli Stati con un arsenale nucleari oggi sono Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Il Sudafrica allestì un arsenale nucleare tra la metà degli anni settanta e la fine degli anni ottanta ma scelse spontaneamente di smantellarlo nel 1991 mentre i neo indipendenti Stati di Bielorussia, Kazakistan ed Ucraina si ritrovarono a gestire armi nucleari ex sovietiche dopo la dissoluzione dell’URSS, smantellandole o restituendole alla Russia entro il 1997.
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