Dopo il raggiungimento della pace con i ribelli delle FARC, le foreste della Colombia stanno vivendo un forte impatto ecologico, con una riduzione nell’ultimo anno, del 29% della deforestazione in quelle che erano le aree di conflitto.
Queste fitte foreste pluviali, tra le più ricche al mondo per biodiversità, sono state una delle tante vittime della guerra civile del Paese iniziata nel 1964 e terminata con negoziati di pace che stanno mettendo tra i primi posti la tutela dell’ambiente e la riconversione dei guerriglieri in protettori della natura. Gli accordi con una ventina di fazioni scissioniste, stanno permettendo un cambiamento nelle abitudini, la moratoria sull’abbattimento di alberi e un recupero che non si registrava da decenni. Per il primo trimestre del 2023, in Amazzonia la riduzione della deforestazione è stata del 76% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. “Ciò che sento in questi incontri è una maggiore comprensione del fatto che non è possibile costruire una nuova Colombia sulla base di un ulteriore deterioramento della natura, quindi è necessario trovare una soluzione economica, sociale, politica e un processo inclusivo che sia più rispettoso della natura rispetto a prima”, ha detto il ministro dell’ambiente norvegese Espen Barth Eide, tra i negoziatori della pace.
La Colombia è il Paese più ricco di biodiversità in termini di avifauna sulla terra. “C’è una soddisfazione iniziale, ma con i piedi per terra. Il cambio di strategia ha generato un risultato, ma ora la sfida è mantenerlo l’anno prossimo”, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente colombiano Susana Muhamad.
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Fonte: Ministerio de ambiente Colombia; The Guardian; foto di Ahmet Kurt
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