Per la prima volta nella storia, il Sinodo, l’organismo che riunisce i vescovi di tutto il mondo, uno dei più importanti della Chiesa cattolica, avrà il 10% di membri femminili e una componente votante di laici.
La riforma annunciata da Jorge Bergoglio di concedere il diritto di voto anche alle donne nel prossimo sinodo della Chiesa rientra nelle riforme avviate da tempo dall’attuale papato, fortemente orientato a un approccio aperto e inclusivo, nel contesto di una modernizzazione di quella che è la confessione religiosa più praticata al mondo.
Il Sinodo dei vescovi è un’istituzione permanente della Chiesa cattolica, istituita nel 1965, che ha il compito di aiutare con i suoi consigli il Papa nelle decisioni e finora prevedeva solamente la partecipazione di donne come osservatrici. Oltre alle cosiddette “madri sinodali”, che potranno adesso portare il loro voto, al prossimo Sinodo assumeranno maggior forza i cattolici laici che potranno entrare direttamente nelle decisioni della Chiesa al pari di chierici, vescovi e cardinali. Il diritto di voto sarà esteso anche a 70 membri non clericali scelti dalle comunità religiose. Papa Bergoglio ha dichiarato che attraverso questa riforma spera che si avvii un processo per aumentare l’inclusione dei giovani nella Chiesa.
Il percorso che Bergoglio ha avviato ha portato nel 2021 alla abrogazione del canone del Codice di diritto canonico che prevedeva la storica limitazione dell’ingresso ad alcuni ministeri ai soli laici di genere maschile e all’introduzione nei sinodi di delegati membri di altre Chiese.
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Fonte: Vatican news; foto di Mihuel
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