Un nuovo modello di traffico sta rivoluzionando la mobilità della città di Londra. Il trasporto su due ruote ha superato quello delle automobili private nell’ora di punta della capitale inglese e secondo un recente rapporto della città le persone in bicicletta rappresentano ora circa il 40% del traffico non pedonale, in cui sono conteggiati anche gli altri veicoli come autobus, motociclette e taxi.
Le stime del governo britannico confermano che la creazione delle “zone a bassa emissione” (ULEZ) nella città hanno contribuito a ridurre del 50% il biossido di azoto tossico prodotto dal traffico dei veicoli a motore. Il rapporto appena pubblicato ha anche evidenziato che il passaggio alla bicicletta è una tendenza sempre più diffusa e che dal 1999 il traffico automobilistico è diminuito del 64% e il numero di ciclisti aumentato del 386%.
Nel 2019 il sindaco di Londra ha lanciato la prima zona 24 ore a emissioni ultra basse al mondo. Nel 2021 la zona è stata ampliata e oggi copre un’area in cui vivono circa quattro milioni di persone, il 44% della popolazione londinese. L’ULEZ opera in collaborazione con la Low Emission Zone (LEZ) di Londra, originariamente lanciata nel 2008, il primo sistema di controllo delle emissioni della capitale che si applica anche ai veicoli pesanti.
Camminare resta la modalità principale di spostamento delle persone per le strade della città e anche i livelli di particolato (PM2,5) stanno continuando a ridursi, con un calo del 41% delle concentrazioni medie dal 2017.
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Fonte: Mayor of London; foto di Max Avans
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