Il ministro dell’energia colombiano, Irene Vélez, ha annunciato che il governo del suo Paese non concederà più nuovi contratti di esplorazione di gas e petrolio, come misura per avviare la transizione energetica e diventare la capitale mondiale dell’energia verde.

Secondo il ministro, la Colombia dispone di riserve sufficienti per avviare il processo di uscita dalle fonti energetiche fossili, affermando anche che non verranno consegnati neanche più contratti per lo sfruttamento del carbone nel Paese, con lo scopo di preservare l’ambiente e avanzare nella cura della vita. “Sappiamo che molto presto coloro che importano carbone non lo faranno più e dobbiamo generare rapidamente un’economia alternativa”, ha affermato il ministro Vélez. Il governo con questa decisione crea i presupposti e stanzia i fondi perché tutti i settori industriali del paese, in particolare quello minerario-energetico, avviino il passaggio immediato e rapido a fonti energetiche rinnovabili.

“Un forte investimento nel turismo e nella capacità e potenzialità che il Paese ha nella generazione di energia pulita ci porteranno, a breve termine, in una fase di transizione e a colmare i vuoti che l’economia fossile da cui dipendevamo può lasciare “, ha detto il presidente della nazione Petro. Il petrolio rappresenta circa un terzo delle esportazioni della Colombia ma i programmi di costruzioni di parchi solari e centrali idroelettriche stanno moltiplicandosi ad una velocità mai registrata prima nel Paese, anche grazie al dirottamento dei fonti dall’esplorazione petrolifera ai nuovi impianti di produzione da fonti rinnovabili.

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Fonte: Presidencia de la Republica de Colombia; immagine Pixabay