Trasformare la disabilità in una nuova possibilità attraverso la tecnologia: questa è la mission della startup salentina che ha inventato la prima mano bionica al mondo.
Un team di giovani ingegneri pugliesi ha progettato e sviluppato un dispositivo basato su una tecnologia rivoluzionaria che permette alle dita artificiali di adattarsi automaticamente alla forma e alle dimensioni degli oggetti impugnati. Grazie a un finanziamento della Regione Puglia, il gruppo guidato da un giovane ingegnere che ha trasformato la sua tesi di laurea in una startup, questa storia di innovazione partita dal sud Italia è balzata alle cronache mondiali, realizzando il sogno di tante persone amputate di vivere senza limiti la loro disabilità.
Si chiama Adam’s Hand® e funziona senza bisogno di contrazioni muscolari per passare da una presa all’altra, la protesi non ha schemi di presa preselezionati e non richiede lunghi addestramenti, le dita si adattano automaticamente, calibrando la presa e diventando un’estensione del corpo dell’utente, grazie all’indipendenza di tutte le dita che permette un’alta facilità di manovra, anche in caso di amputazione bilaterale. Una protesi completamente antropomorfa che può essere ricoperta di tessuto in tutti gli aspetti simile alla pelle umana, impermeabile e capace di un’infinità di prese, da quelle delicate a quelle di potenza.
La mano bionica è già disponibile sul mercato europeo e sta sbarcando anche negli USA mentre continua a guadagnare premi e riconoscimenti internazionali. L’ultimo è la vittoria dell’Italian Master Startup Award 2023 dell’Associazione italiana degli incubatori universitari per le imprese hi-tech.
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Fonte: BionIT Labs; I3P; PNI Cube
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