Un salvataggio durato 17 giorni, dopo che una parte di un tunnel in costruzione nell’Uttarakhand, in India, è crollata seppellendo i 41 operai che vi stavano lavorando all’interno.
“Leccavamo l’acqua che gocciolava dalle rocce per sopravvivere. Credevamo che saremmo morti lì” raccontano i sopravvissuti. I soccorritori hanno lavorato per più di due settimane per scavare rocce e detriti, facendo a turno per perforare la montagna, utilizzando strumenti di perforazione portatili e lavorando nel fango nel tratto finale del salvataggio. Le operazioni sono state svolte a mano quando la perforatrice meccanica si è rotta, dopo circa 47 dei circa 60 metri necessari per giungere agli operai intrappolati. Il terreno montuoso dell’Uttarakhand è estremamente duro e questo ha reso le operazioni molto complesse. Dapprima è stato fatto passare un piccolo tubo di 15 centimetri di diametro per portare ossigeno all’interno del tunnel crollato. Gli operai infine sono stati tirati fuori attraverso un passaggio fatto di tubi saldati che i soccorritori hanno spinto attraverso terra e rocce. “Rannicchiati insieme, pregavamo disperatamente per un salvataggio tempestivo… finalmente Dio ci ha ascoltato”, ha detto uno di loro dopo il suo salvataggio. All’uscita, una folla di famigliari ha atteso per giorni, scoppiando in un urlo di gioia quando gli elmetti degli operai sono apparsi dalle macerie e l’intera India ha esultato per il più arduo salvataggio portato buon fine degli ultimi decenni della storia del Paese.
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Fonte: ABC News
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