La buona notizia del giorno
Un condannato alla pena capitale che si trovava nel braccio della morte della California da 33 anni dovrà essere rilasciato o processato nuovamente dopo che un giudice federale ha approvato la richiesta del procuratore generale dello Stato di cancellare la sua condanna, a causa della condotta pregiudizievole dell’accusa nella selezione della giuria, avvenuta in un processo del 1991.
Curtis Lee Ervin, afroamericano di 71 anni, fu dichiarato colpevole di un omicidio avvenuto nel 1986 e non è l’unico condannato che ha visto la sua condanna riesaminata a causa di un pregiudizio razziale emerso nel sistema giudiziario di diversi Stati negli USA. La revisione in corso di decine di casi di pena di morte, secondo l’attuale procuratrice distrettuale della contea di Alameda, Pamela Price, dimostra che i pubblici ministeri hanno, per anni, deliberatamente escluso giurati neri ed ebrei dai processi. Una pratica, secondo Price, iniziata negli anni ’80 e proseguita fino ai primi anni 2000. La procuratrice distrettuale della contea nominata l’anno scorso ha affermato che la profilazione razziale dei giurati è stata diffusa e ben nota nel dipartimento sotto i suoi predecessori. I dati raccolti dalla procuratrice hanno anche rilevato pregiudizi razziali nella selezione della giuria dalla California, stato di Washington, Connecticut e New York, così come nel profondo sud.
L’avvocato di Ervin, Pamala Sayasane, ha dichiarato ai media incredula che la concessione del procuratore generale dello Stato “Viene fatta raramente. È una cosa importante e avrà conseguenze per gli altri condannati a morte”.
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