Catacocha, una piccola città nel sud dell’Ecuador, ha risolto il problema della siccità utilizzando un antico sistema di raccolta dell’acqua piovana di epoca Palta, gli indigeni dell’era preincaica. Situata in una provincia arida con piogge limitate ai mesi di gennaio e febbraio, negli anni recenti Catacocha ha affrontato ulteriori difficoltà a causa dei cambiamenti climatici. La svolta è avvenuta grazie a Galo Ramón, uno storico locale, che ha riscoperto e implementato questo sistema idrico tradizionale.
Nel 2005 la comunità ha ricreato il sistema di lagune artificiali sul Cerro Pisaca, imitando le 250 lagune che i Palta costruirono oltre mille anni fa. Questo metodo ha permesso di stoccare l’acqua piovana, garantendo risorse idriche sufficienti per agricoltura e allevamento per tutto l’anno.
Ramón ha scoperto il sistema indigeno durante una ricerca su documenti del 1680 riguardanti una disputa fondiaria tra Coyana e Catacocha. Le lagune dei Palta, descritte in questi documenti, sfruttavano la permeabilità del terreno e la “linea del verde” visibile nei periodi secchi per individuare le falde acquifere. La Fundación Comunidec, guidata da Ramón, ha aiutato la comunità a riabilitare le due lagune principali e a costruirne altre 248 in cinque anni. Queste lagune non solo raccolgono l’acqua piovana ma la gestiscono attraverso piccoli muri di contenimento per ricaricare le falde acquifere.
Il successo del sistema ha portato l’UNESCO a includere l’area nella lista dei siti dimostrativi di ecoidrologia nel 2018, evidenziando la capacità delle lagune più vicine al Cerro Pisaca di stoccare fino a 182.482 metri cubi di acqua.
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Fonte: Fundacion Comunidec; Unesco; Mongobay; foto di Pexels
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