Il volume globale di pesci, gamberetti, mitili e altri animali acquatici raccolti dall’allevamento controllato ha superato per la prima volta nella storia la quantità pescata in natura nelle acque del mondo.

La quantità totale di animali acquatici catturati in natura è scesa da 91,6 milioni di tonnellate nel 2021 a 91 milioni dell’anno successivo, l’ultimo per cui sono disponibili i dati presentati dalla FAO nel rapporto sullo stato della pesca e dell’acquacoltura nel mondo. La produzione globale da allevamenti sostenibili è salita a 94,4 milioni rispetto ai 91,1 milioni dell’anno precedente. Secondo il rapporto, l’acquacoltura sta svolgendo un ruolo sempre più importante nel soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale garantendo una produzione alimentare sostenibile. “I sistemi acquatici sono sempre più riconosciuti come vitali per la sicurezza alimentare e nutrizionale”, si legge nel rapporto.
“A causa della loro grande diversità e capacità di fornire servizi ecosistemici e sostenere diete sane, i sistemi alimentari acquatici rappresentano una soluzione praticabile ed efficace che offre maggiori opportunità per migliorare la sicurezza alimentare e la nutrizione globale”, sottolinea.

Mentre la pesca selvatica è sostanzialmente invariata da decenni a causa dei limiti naturali e delle restrizioni stabilite dalle norme internazionali, l’acquacoltura è aumentata del 6,6% dal 2020. Gli esperti di ittiologia dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura affermano che questa pietra miliare nella storia umana era attesa da tempo e che si presenta come soluzione alla perdita di biodiversità causata dalla pesca incontrollata, capace di “fornire cibo, nutrimento e mezzi di sussistenza sufficienti a questa popolazione in crescita”.

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Fonte: Food and Agriculture Organization; foto di AIMare