Salta al contenuto

LE BATTAGLIE DELLA VITA

Editoriale

A volte ci capita di pensare che la vita sia una lotta e che, come guerrieri, si debbano continuamente affrontare delle battaglie per vincerla, dovendoci difendere dal medesimo tentativo inesorabilmente protratto da parte degli altri. La competizione per accaparrarsi le risorse necessarie per vivere e per riprodursi è un atteggiamento istintivo che viene dalla nostra natura animale ma il conflitto che si spinge oltre questi bisogni è una caratteristica più tipicamente umana, frutto di una consapevolezza che fatica a riconoscersi in una comunità estremamente eterogenea in cammino verso un obiettivo comune, quello di vivere bene insieme.

 

Le sfide della vita nascono ogni volta che qualcosa si interpone tra ciò che noi vorremmo fosse e ciò che invece è; il nostro tentativo di chiudere questo spazio diventa una battaglia quotidiana nella incessante conquista della felicità. La lotta è l’opzione più irruente, quella più conflittuale, che contrappone delle alternative mettendole in opposizione. Combattere distrugge, nega e agisce secondo logiche più di forza che di giustizia, abbatte invece di coltivare, esclude invece di generare. Ponendosi in un atteggiamento di battaglia si innalza l’obiettivo del contendere ad una causa, con il risultato di rifiutare lo scambio annullando la mediazione e la collaborazione.
La società umana ha da sempre esaltato il valore del combattimento, mitizzando la metafora della battaglia e dell’eroe visto come il paladino dei valori, l’incarnazione del più nobile principio umano, quello del coraggio. Un concetto che proviene dal mondo passato e che si mostra sempre più inadeguato in una società come la nostra attuale, in cui il principio della collettività si fa sempre più spazio rispetto all’individuo. Il cammino del mondo non è stato edificato dagli eroi ma dalle persone comuni che hanno costruito, facendo il necessario, adattandosi e accogliendo le fatiche e i compromessi quotidiani senza la gratificazione della gloria. Per questo non tutte le scelte dovrebbero diventare delle battaglie e non tutte le differenze dei conflitti. Affrontare le difficoltà della vita con un’anima pura non pretende di imporre la propria opzione di giustizia ma accetta di non possedere la verità, mettendola in confronto con le altre verità. Una vita vissuta nella ricerca del bene e della bellezza del mondo porta con sé anche l’eroismo della normalità, il coraggio di sopportare.

 

A volte scegliere di non combattere è il modo migliore per rimanere obiettivi e onesti, l’atto di amore più grande, quello che accetta di non essere depositario della risposta giusta. Esistono diversi modi per dissentire che aprono a uno scambio, creando terreni di confronto e dando respiro e fioritura alle situazioni e alle scelte. La strada alternativa alla battaglia è armonizzare elementi diversi, spendersi per capire e per permettere alle cose di seguire il corso più giusto, la loro realizzazione creativa, accettando che il nostro ruolo è importante ma non indispensabile.
La mitizzazione della perseveranza è un valore che l’uomo ha creato per il suo bisogno di epica, di solennità e di rendere memorabile la vita. La perseveranza è un valore importante che senza l’umiltà tuttavia diventa violenza, quando assume il carattere di un obbligo e non si apre all’imponderabile, al mistero, allo sconosciuto e al diverso, quando cioè si pensa che sia la sola opzione. Questo impedisce di vedere altre alternative. Rinunciare o abbandonare non sono sempre sinonimi di debolezza ma possono essere addirittura virtù o scelte di saggezza. Perseverare è importante ogni volta che si tratta di proteggere dei principi ma solo un’osservazione disarmata ci permette di valutare lo sforzo nel suo rapporto con l’importanza dell’obiettivo. Molto spesso tendiamo a sopravvalutare l’importanza di una battaglia idealizzandone i principi. Questo è il motivo per cui a volte il raggiungimento di un obiettivo non ci procura soddisfazione; quando ci accorgiamo che lo sforzo non valeva la pena. A volte il risultato non è importante quanto il percorso che abbiamo sostenuto.

 

La nostra avversione alla perdita ci può far compiere decisioni irrazionali e intrappolarci in battaglie in cui non crediamo veramente. Accettare, rinunciare, sbagliare, cambiare idea, sopportare l’errore, il compromesso, la resa, la sconfitta, la fine e la ripartenza non sono quindi fallimenti ma al contrario possono essere scelte consapevoli e creative, di crescita e di benessere profondamente generative e feconde. Si può scegliere allora l’opzione resistente di non combattere, di non imporre la propria idea ma di sostenerla come alternativa e vedere se è davvero migliore, sarà il mondo a decidere ed eventualmente a preferirla. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione, alla violenza l’abnegazione. Possiamo scegliere se provare a vincere o restare in pace.
Per ogni vincitore ci sono tanti perdenti. A volte non si entra in una battaglia per vincere ma per mettervi fine, per questo l’eroe illuminato sa che la vita non è una lotta tra il bene e il male ma una danza tra diverse distanze dal bene.
_____________________________

Luca Streri

Fondatore del movimento Mezzopieno

 

Articoli correlati dello stesso autore:

– Libertà e felicità

– Combattere o adattarsi: il dono reciproco del compromesso

– Abbracciare il mondo per non perderselo

– La bellezza nascosta in ogni cosa

– Il cambiamento e l’equilibrio: la misura della pace

– La forza silenziosa della mitezza

– Il tempo che custodiamo dentro di noi

– La riscoperta dell’attesa

– Una vita che valga la pena di essere vissuta

– La rivoluzione della gentilezza

– La sindrome del creditore e le aspettative

– Il vaso della gratitudine

– Può esistere un’alternativa conformista?

– La nuova innocenza

– La felicità perfetta

– Liberare il conflitto

– La giustizia e la politica della molteplicità

– La fiducia ci salverà

– L’esperienza permanente della gioia

– È questo il migliore dei mondi possibili?

ツ diffondiamo la positività condividi

Ricevi gratuitamente le buone notizie di Mezzopieno News

Articoli correlati

© MEZZOPIENO NEWS | TESTATA REG. TRIB. TORINO 19-24/07/2015

Mezzopieno News è un progetto di SEMI ETS, un ente no-profit registrato in Italia come Ente del Terzo Settore, senza fini di lucro.
Loading...