L’Italia è leader europeo nel riciclo di alluminio. Negli ultimi 5 anni il tasso di recupero medio è stato del 70% con un valore per le sole lattine in alluminio per bevande, pari al 93,8%.

L’Italia ha raggiunto e superato gli obiettivi 2030 diventando leader in Europa con 10 punti percentuali sopra la media del 59% degli altri Paesi. Grazie all’efficientamento dei processi produttivi e alla progettazione degli imballi finalizzata a massimizzare il riciclo, dal 2000 ad oggi, le imprese italiane sono riuscite a risparmiare ogni anno circa 5.350 tonnellate di materiale (l’equivalente di 51.000 carrozzerie per auto), pari ad una riduzione complessiva di 936mila tonnellate di CO2. “In Italia viene prodotto solo alluminio da riciclo che garantisce sostenibilità ambientale, decarbonizzazione ed efficienza energetica … A livello europeo il riciclo dell’alluminio potrebbe comportare una riduzione delle emissioni di CO2 del 46% all’anno al 2050”, spiega Danilo Amigoni, presidente di Assomet-Centroal.

L’alluminio, grazie alla sua capacità di essere riciclato indefinitamente senza perdere le sue qualità, rappresenta una delle risorse più efficienti per la transizione ecologica. Il riciclo di questo metallo richiede soltanto il 5% dell’energia necessaria per riconvertirlo in metallo primario ed ha costi bassi e sostenibili con limitate emissioni di carbonio nell’intero ciclo produttivo. Si stima che il 75% di tutto l’alluminio prodotto finora sia ancora in uso nel mondo e per questo viene anche definito una “banca di energia”. L’Italia detiene il terzo posto per quantità di materiale riciclato, dopo Stati Uniti e Giappone.

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Fonte: Cial; Camera dei deputati; immagine di Kaboompics