La buona notizia del giorno
In Italia esistono 12 minoranze linguistiche riconosciute e tutelate dalla legge, comunità storiche che vivono nel territorio del nostro Paese parlanti idiomi ascritti a varie famiglie linguistiche. Queste realtà hanno una forte identità e tradizioni spesso antiche che conservano e tramandano al di fuori dei confini dei Paesi da cui provengono, a volte uniche superstiti di culture che si stanno perdendo.
Per salvare questi scrigni di storia è nato in Basilicata ‘Il borgo dei suoni’, un progetto che a San Costantino Albanese, un piccolo Comune in provincia di Potenza, sta recuperando cultura e folklore di tante comunità linguistiche a rischio di scomparsa.
Tutto è iniziato intorno a una comunità arbëreshe (albanesi d’Italia) sorta a metà Cinquecento da un insediamento di popolazioni albanesi in fuga dall’invasione ottomana, che conserva tratti ed elementi fondamentali della cultura di provenienza ma che, allo stesso tempo, si è rivelata ricettiva e sensibile alle influenze dell’area circostante, tanto da risultare anche un’espressione specifica della cultura della Val Sarmento. Qui è nato il primo festival delle minoranze linguistiche, un incontro di gruppi da tutta Italia con un programma di iniziative che prevede, tra le altre, una scuola internazionale di etnografia audiovisuale in collaborazione con l’Università di Milano, la realizzazione di un archivio sonoro, incontri culturali, concorsi per le scuole e molta musica e canti tradizionali.
Minoranze delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo condividono le proprie radici.
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Fonte: Regione Basilicata; Diffusioni musicali; foto di Wojciech Pedzich
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