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Nell’ultimo anno l’11,8% dei materiali utilizzati nell’UE è stato originato da materiali riciclati, il livello più alto registrato da quando si è iniziato a raccogliere dati nel 2004.
Questo indicatore è noto come “tasso di utilizzo circolare dei materiali” o “tasso di circolarità” e misura il contributo dei materiali riciclati all’uso complessivo dei materiali. Rispetto all’anno precedente, il tasso di circolarità è aumentato di 0,3 punti percentuali, diventando la quota più alta finora registrata. I dati sul tasso di utilizzo dei materiali circolari rilevati da Eurostat presentano un tasso di circolarità del 2023 più elevato per i minerali metallici con il 24,7% (+2,2% rispetto al 2022), seguito dai minerali non metallici con il 13,6% (+0,3%), dalla biomassa con il 10,1% (+0,7%) e dai materiali/vettori di energia fossile con il 3,4% (+0,6%). I Paesi che hanno rilevato i risultati più virtuosi sono i Paesi Bassi (30,6%), seguiti da Italia (20,8%) e Malta (19,8%). I tassi più bassi sono stati registrati in Romania (1,3%), Irlanda (2,3%) e Finlandia (2,4%).
L’aumento del tasso di riciclo favorisce il minor consumo di materie prime e la riduzione di produzione di rifiuti, abbassando gli sprechi. L’economia circolare che ne deriva prevede di migliorare la capacità di condividere, noleggiare, riutilizzare, riparare, rinnovare e riciclare materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile per aumentarne la vita utile.
Il piano d’azione per l’economia circolare del 2020 mira a raddoppiare il tasso di utilizzo circolare dei materiali nell’UE entro il 2030, raggiungendo il 23,2%.
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Fonte: Eurostat: foto di Magda Ehlers
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