La buona notizia del giorno
Il primo farmaco orale per la schizofrenia, dopo 30 anni, è stato approvato e messo in commercio negli Stati Uniti. Un approccio completamente nuovo, “che ha il potenziale per cambiare il paradigma di trattamento di questa patologia”, spiega Chris Boerner di Bristol Myers Squibb la società che lo ha scoperto e che ha ottenuto risultati sorprendenti nei test clinici.
Il Cobenfy per la prima volta agisce sui recettori colinergici anziché quelli dopaminergici, a differenza dei farmaci che hanno finora rappresentato lo standard di cura per la schizofrenia. L’adozione del farmaco è stata autorizzata dalla Food and drug administration, il più importante ente regolatore sanitario statunitense, sui risultati del programma clinico che hanno dimostrato che Cobenfy ha fatto registrare una riduzione statisticamente significativa dei sintomi della schizofrenia nei partecipanti nell’arco di cinque settimane. “Siamo di fronte al primo nuovo approccio alla schizofrenia dopo decenni, candidato a essere un’alternativa agli antipsicotici finora prescritti”, ha affermato T. Farchione, del Centro per la ricerca e la valutazione dei farmaci della Fda.
La schizofrenia è un disturbo mentale con una base biologica associata a variazioni nella neurochimica del cervello, dove si verifica una attività alterata della dopamina e anomalie nella trasmissione del glutammato. La malattia provoca alterazioni della percezione della realtà, deliri e allucinazioni ma anche apatia, ritiro sociale e, non di rado, il suicidio. La patologia è considerata tra le prime quindici cause di disabilità nella popolazione adulta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 24 milioni di persone nel mondo soffrono di schizofrenia.
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Fonte: Food and Drug Administration; World Health Organization; foto di Andrea Piquadio
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