Consigliere alla gentilezza
Consigliera alla gentilezza Comune di Villastellone (TO)
Cosa è per lei la gentilezza?
È un simbolo che tutti dovrebbero rispettare, un atteggiamento verso l’altro che dovrebbe essere rimarcato in ogni occasione, tipo Dieci comandamenti. Quando si incontra qualcuno non si sa che cosa stia provando, quali problemi abbia, quindi bisognerebbe trattare tutti con gentilezza. È una forma di amore che scalda il cuore.
Come può la politica portare più gentilezza nella comunità?
Già solo sottoscrivere un protocollo in Comune è un modo per far capire che ci si può parlare, si può avere un confronto senza urlarsi addosso o minacciarsi. La politica dovrebbe insegnare questo ai più piccoli. Invece oggigiorno i giovani pensano che la politica sia fatta solo di parole, non di fatti. Io stessa ho 21 anni e prima di entrare in politica la pensavo proprio così. Se poi ti appassiona scopri invece che dietro c’è un mondo, fatto di tante persone di cuore. La politica deve essere gentile: è la prima cosa che si dà a tutte le generazioni.
Qual è il suo modello di gentilezza?
Io ho passato un momento difficile, perché ho subito violenze da parte di una persona più grande di me con cui stavo insieme. Quando sono entrata in politica volevo creare un centro antiviolenza per aiutare anche solo con una parola chi si trovava nella mia stessa situazione, perché avevo visto quanto avesse aiutato me e ne sono riconoscente.
Posso quindi dire che il mio modello sono io, grazie alla mia forza ne sono uscita e adesso stiamo realizzando lo sportello antiviolenza a Villastellone.
I politici non fanno solo promesse, io sto portando a termine quello che avevo detto durante la campagna elettorale. Anche i cittadini a loro volta possono fare la loro parte in questo modo di contribuire alla collettività, hanno la responsabilità di segnalare le cose che non vanno, anche solo una buca, possono dare il loro contributo secondo l’ideale del “tanto fare e poco dire”.
Un altro esempio? Tempo fa sono andata in Senegal per vedere sul campo un progetto che sta portando avanti il Comune di Villastellone, il suo motto è “Apprendere per intraprendere”, ecco questa frase secondo me racchiude tutto lo spirito di come si deve lavorare.
Come può la gentilezza contribuire al benessere della società?
Beh se si è gentili si è tutti più felici! Viviamo in una società dove riusciamo solo a lamentarci e non vediamo gli aspetti positivi. Ma la società deve cambiare, deve vedere il bene delle cose. Questo cambiamento dovrebbe partire dalla politica, certo devono imparare per primi i nostri politici a vedere il positivo nelle cose. Come fare? È molto difficile, ma qualcuno dovrebbe cominciare e così si potrebbe avere una reazione a catena, in cui dall’uno all’altro ci si consiglia di cambiare approccio, per stare meglio.
Cosa significa per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?
Significa vedere il bene nelle cose. Io non guardo i lati negativi delle persone, perché penso che se qualcuno si comporta in un certo modo è perché qualcosa l’ha spinta a diventare così. Non possiamo sapere che cosa c’è dietro un atteggiamento, dietro il modo di porsi degli altri. Consiglio di fermarsi a valutare più volte prima di giudicare, anche a me a volte capita di farlo, anche se so che è sbagliato. Ma ognuno ha il suo passato ed è libero di esprimerlo come crede. Dobbiamo ricordarlo e ricordarci che siamo in dovere di aiutarci a vicenda.
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