UN’IMPRESA CHE HA RIBALTATO LA MENTALITA’ DELL’ “USA E GETTA”
Trovarsi nella condizione di dire di un prodotto danneggiato “non conviene ripararlo” è la conseguenza di un mercato inefficiente e sintomo di una cultura dello spreco che si scontra con la crescente necessità di preservare le risorse naturali e l’ambiente.
Lo ha capito un gruppo di imprenditori che sfruttando un’esperienza acquisita nel settore dei ricambi, ha creato la prima azienda italiana di rigenerazione di elettrodomestici. Un’attività nata per dare nuova vita a prodotti e persone ‘scartati’ che nel 2017 ha visto uno dei principali distributori di componenti elettrodomestici europeo, la piemontese Astelav, lanciare un progetto interno alla propria azienda che ha coinvolto persone in difficoltà economica e lavorativa provenienti dal Sermig, il Servizio Missionario Giovani di Torino. Unendo la disponibilità dei ricambi con un percorso di formazione organizzato dai propri tecnici, Ri-generation incomincia a raccogliere gli elettrodomestici usati, a ripararli e a rivenderli sul mercato; nel 2021 l’attività diventa un’azienda indipendente e una società benefit.
“Abbiamo messo la nostra conoscenza degli elettrodomestici e la disponibilità dei ricambi al servizio dell’economia circolare, uscendo da quella mentalità dell’usa e getta sempre più diffusa” spiega Ernesto Bertolino, uno dei fondatori.
Unire l’attenzione per i prodotti ma anche per le persone è l’obiettivo che permette di far nascere e alimentare un indotto che va oltre la ‘gestione dei difetti’ e che permette di superare l’ostacolo del costo della riparazione, a favore di un recupero del rapporto tra individuo e processo. “Grazie alle nostre economie di scala possiamo intervenire anche su quelle apparecchiature la cui riparazione viene spesso sconsigliata per l’incidenza del costo”.
Gli elettrodomestici difettosi provengono dai centri di raccolta della grande distribuzione che sono obbligati a ritirare per legge gli apparecchi dismessi, dalla collaborazione con le case produttrici che inviano prodotti di seconda scelta, fallati, resi o invenduti, ma ci sono anche pezzi provenienti da esposizioni e le donazioni dei privati. Un apparecchio rigenerato può costare il 20/25% in meno del prezzo del nuovo ed è venduto con 1 anno di garanzia per i prodotti rigenerati e 2 anni per prodotti di seconda scelta.
Con 9 lavoratori impiegati, 2 negozi e uno showroom, Ri-generation raggiunge il break even point nel 2023 e una mole di 3000 prodotti rigenerati, diventando un caso esemplare di economia circolare virtuosa che sta facendo scuola.
LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO
Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro
LA RIGENERAZIONE: UN NUOVO RAPPORTO TRA BENI E PERSONE
l tradizionale ciclo di vita del prodotto lineare che parte dal suo sviluppo fino all’uscita dal mercato è un modello che l’impresa moderna sta abbandonando a favore di una concezione che prevede che ogni fase di questo ciclo sia pensata per essere aperta e connessa in modo scambievole e circolare e, in taluni casi, persino invertita, in modo da renderlo più efficiente e sostenibile.
Alcuni settori, come quello degli elettrodomestici, si mostrano più lenti a recepire questo cambiamento, rimanendo ancora sbilanciati dal lato del recupero, un processo dal costo spesso elevato in rapporto al valore del bene e con un onere ambientale ancora alto e in molti casi poco efficiente.
Il Green Deal europeo prevede norme comuni che promuovono un passo in avanti nell’allungamento della vita utile dei prodotti, la riparazione dei beni; l’obiettivo è stimolare un cambio di mentalità e di costume che negli ultimi anni ha privilegiato la sostituzione rispetto alla riparazione. La nuova normativa già vagliata dalla Commissione europea nel marzo 2023 e in fase di approvazione, renderà più facile e più economico per i consumatori riparare anziché sostituire i beni, introducendo il cosiddetto ‘diritto di riparazione’. Una enorme opportunità per le imprese e per la nascita di intere fasce di mercato ancora tutte da creare.
Se il settore delle riparazioni ha finora ricoperto un ruolo marginale a causa della scarsezza di volumi e di economie di scala, le nuove misure per promuovere la riparazione e il riutilizzo, unite ad una accresciuta sensibilità dei consumatori, porteranno inevitabilmente ad una maggiore domanda, stimolando l’intero comparto e incentivando allo stesso tempo i produttori e i venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili. Le maggiori opportunità saranno legate principalmente al versante dei servizi che le stesse imprese produttrici potranno affiancare al loro business tradizionale o che potranno implementare in rete creando degli accordi con altre imprese operanti nello stesso mercato, favorendo la collaborazione e l’efficientamento delle catene di valore: la rigenerazione. Superare la logica dell’obsolescenza pianificata a favore di un nuovo concetto di longevità programmata e di un nuovo patto tra beni e persone.
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Questa testimonianza appare su Mezzopieno News #46