La buona notizia del giorno ■
La deforestazione nell’Amazzonia brasiliana è diminuita del 30,6% nell’ultimo anno, raggiungendo il livello di distruzione più basso degli ultimi nove anni.
La deforestazione in Amazzonia, la foresta pluviale più grande della Terra, è notevolmente rallentata soprattutto negli ultimi tre anni, da quando il presidente Lula ha avviato una campagna di conservazione della biodiversità e del patrimonio forestale. I tassi di taglio degli alberi in questa area del pianeta sono oggi circa un quarto di quelli che si registravano negli anni 2000, al culmine della corsa alla deforestazione. L’inversione della tendenza è stata particolarmente evidente a partire da gennaio 2023, quando il governo brasiliano ha avviato politiche più rigorose per la protezione della foresta, tra cui un incremento del 104% delle denunce di infrazioni contro la flora dell’Amazzonia e un aumento del 61% dei sequestri di attrezzature utilizzate dai minatori clandestini. Le nuove riserve naturali e le strategie di protezione hanno giocato un ruolo cruciale nel raggiungimento di questi risultati record
La ministra dell’Ambiente, Marina Silva, ha sottolineato che questi risultati sono il frutto di un lavoro congiunto tra governo, organizzazioni non governative e comunità locali.
Il minore disboscamento, oltre a preservare la biodiversità difende la stabilità climatica, la protezione del suolo, fornendo maggiore disponibilità di risorse naturali e opportunità di occupazione per le comunità locali che tendono in questo modo a evitare l’inurbamento e la perdita delle proprie radici. Il governo brasiliano ha firmato per questo fine diversi accordi, cedendo la custodia di queste terre alle popolazioni indigene.
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Fonte: Istituto Nazionale di Ricerche Spaziali del Brasile; foto di Kelly
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