La buona notizia del giorno ■
In una piccola officina di Riva del Garda, in provincia di Trento, volontari giovani e adulti, studenti delle scuole e ragazzi del servizio civile fanno rinascere le biciclette dimenticate e abbandonate, restituendo loro vita e creando un circolo virtuoso che coinvolge e rimette in moto tante persone.
Le bici, o più spesso le parti rimanenti di queste, tornano a vivere grazie all’energia e alla passione dei volenterosi del progetto nato dall’azione solidale GoodBike proposta dall’APSP Casa Mia per dare una seconda opportunità non solo alle biciclette ma anche alle persone. Molti dei coinvolti provengono da situazioni difficili del progetto “Io ci sono” e, in quest’officina, trovano un luogo dove imparare competenze tecniche e ritrovare fiducia in sé stessi. Ogni bici sistemata è una storia di rinascita, un filo che intreccia solidarietà e passione creativa. Decine di biciclette che languivano legate a pali, ora percorrono le strade della città e aiutano persone che non potevano permettersele, portando con sé un messaggio positivo e ripulendo le strade dall’immagine della trascuratezza.
Alcuni proprietari di negozi di bici locali offrono la loro consulenza per insegnare ai ragazzi le tecniche per riparare le bici e per assemblarne i pezzi mentre la Polizia locale fornisce le biciclette abbandonate sul territorio. Le bici sono donate ai ragazzi e adulti inseriti nei servizi di APSP Casa Mia, a realtà solidaristiche della zona come la Caritas e ad associazioni locali, grazie alle quali sono arrivate in Ucraina, Romania, Burundi e, a breve, in Tanzania.
Ciò che sembra perduto può ritrovare il suo valore, oggetti destinati all’oblio diventano in un simbolo di speranza e sostenibilità.
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Fonte: Casa mia APSP; L’Adige; immagine di Pollinations

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