CREARE VALORE IN CARCERE
Produrre manufatti con il lavoro realizzato all’interno degli istituti carcerari. Made in Carcere è un marchio che concretizza il principio dell’economia rigenerativa, un modello che unisce produttività e valorizzazione di persone in condizione di isolamento e di vulnerabilità sociale.
Nata a Lecce nel 2006 con la forma di cooperativa, l’impresa di Luciana Delle Donne si è inserita nel mercato della sartoria e delle confezioni, con un approccio basato sulle persone, prima ancora che sul prodotto, ponendosi come obiettivo il reinserimento lavorativo e sociale grazie alle opportunità offerte dall’espansione dell’economia circolare. Il suo messaggio è “Creatività e bellezza possono ricostruire le vite”. Partendo dai tessuti di scarto dismessi e donati da aziende dell’indotto tessile, donne e uomini che stanno scontando una pena in carcere vengono formati e inseriti in un processo produttivo e creativo ad alta componente manuale. Nascono in questo modo nuovi mestieri che poggiano le loro basi su quella che l’imprenditrice leccese identifica nelle tre T riparative: Tecnologia, Talento, Tolleranza.
Attraverso l’Officina creativa in carcere si possono recuperare mestieri e tradizioni, stimolando la creazione di nuove professionalità e risvegliando i talenti sopiti, inquadrando il processo nelle logiche di sostenibilità ambientale e sociale. Il principio è che lo scarto non esiste, ne materiale ne umano. L’approccio è simile a quello montessoriano, l’educazione al bello come strumento di redenzione e di riconciliazione.
Nel territorio pugliese il principio di questa economia rigenerativa si replica inoltre nelle Sartorie sociali, officine creative dove giovani donne a rischio di emarginazione sociale vengono supportate per la creazione di piccole imprese e brand sociali, attraverso la formazione e la fornitura di materiali provenienti dal ciclo dell’economia circolare.
I prodotti sono poi venduti attraverso una vasta rete organizzata di rivenditori partner indipendenti e su una piattaforma di e-commerce che permette anche la personalizzazione di alcuni prodotti, andando a rispondere alla necessità di branding di clienti aziendali, la regalistica, gadget personalizzati e articoli per le sponsorizzazioni.
Oggi l’impresa coinvolge 30 persone a tempo pieno e 65 detenuti in diversi penitenziari in una decina di città che dal sud d’Italia stanno esportando questo modello in diverse realtà anche al nord.
LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO
Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro
L’ECONOMIA RIGENERATIVA
La generazione è il processo di creazione che origina vita partendo da altra vita, l’espressione più alta del potere fecondante della natura umana e della sua capacità di espandersi nel tempo e nello spazio. In campo economico e sociale il concetto di generatività è associato all’azione trasformativa che imprime una nuova forza creativa, superando l’aspetto produttivo per diventare strumento di promozione dei principi vitali del capitale umano e sociale e della valorizzazione delle persone e dei processi collaborativi. La rigenerazione va alla radice di questi concetti per recuperare uno stato di equilibrio ideale, creando le condizioni che permettano la ristrutturazione di una condizione perduta e i presupposti favorevoli al fiorire della vita e alla sua piena realizzazione.
Questi concetti sono le matrici del ruolo più alto e puro del lavoro, un “atto creatore”. Principi che rimandano al significato più elevato per il lavoratore, per una sua concreta realizzazione, la crescita personale e comunitaria, l’inclusione e la coesione sociale. Attraverso il lavoro, il lavoratore può superare il suo stato sociale e realizzare le sue ambizioni alimentando allo stesso tempo il mondo e il suo desiderio di contribuire al suo funzionamento.
Un’economia rigenerativa lavora per contribuire alla felicità e al benessere umano attraverso il riscatto sociale, l’affermazione della capacità e la ristrutturazione dell’equilibrio tra uomo e natura. Un lavoro generativo riesce a conciliare autorealizzazione e realizzazione, vita personale e vita sociale. Un lavoro che non si esaurisce nel mezzo per il sostentamento ma che permette il recupero di uno stato di dignità morale, sociale e umana e restituisce la possibilità di riscattarsi da una condizione di pregiudizio o di svantaggio. L’economia rigenerativa può operare come un sistema costituito da componenti che creano in modo sistematico e organizzato condizioni favorevoli al fiorire della vita e alla prosperità delle persone. La rigeneratività sposta l’asticella più in alto rispetto alla sostenibilità perché oltre ad assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere il bene delle generazioni future, si pone come obiettivo di riparare anche i danni e le ferite del passato. Rivitalizzare, ricostruire le condizioni che permettano uno sviluppo equilibrato in senso sociale, ambientale ed economico.
Un’economia che sia intrinsecamente riparativa raccoglie la sfida urgente di armonizzare felicità e benessere con la crisi climatica ed economica, attraverso un approccio integrato, per stabilire un circolo virtuoso improntato al raggiungimento del bene comune, per le generazioni presenti e quelle future.
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Questa testimonianza appare su Mezzopieno News #36