RETI DIGITALI PER ALLARGARE MERCATO E SOLIDARIETÀ
Far parte di una rete di fiducia che condivide valori e finalità commerciali ed etiche, può essere il modo per condividere le difficoltà in una fase particolare di mercato e per realizzare strategie comuni che coinvolgono network solidali.
Roberto Oppio e Monica Migliore – fondatori, nel 2013 di Bionatural Dimension, azienda con sede a Milano che commercia prodotti biologici – volevano aprire una piattaforma per la vendita online attraverso cui finanziare progetti del settore no-profit. «Il progetto di creare una piattaforma in cui riunire profit e no-profit è recente – spiega Oppio – mentre l’azienda è diventata società benefit nel 2018.
Per realizzare questo nuovo luogo di mercato virtuale, abbiamo stretto molte collaborazioni con associazioni e ong, da un lato, e imprese che condividono la nostra idea progettuale e che desiderano mettere in vendita i loro prodotti on-line sulla piattaforma, dall’altro». Molte imprese che hanno a cuore “l’economia del dare” hanno trovato interessante questo approccio, con il risultato che i prodotti in vendita aumentano e si diversificano, rendendo il portale di e-commerce sempre più fornito, in grado di creare un’alternativa etica ai colossi del marketplace come Amazon.
«Il 10% dei ricavi delle vendite dei prodotti online vengono destinati, dall’acquirente nel momento del pagamento, a un progetto di sviluppo sociale o umanitario, in Italia o all’estero». Inoltre «Da quando è iniziata l’emergenza del Covid-19 – continua Oppio – abbiamo deciso di rinunciare alla nostra parte di guadagno sulla vendita per destinarla a finanziare alcune strutture sanitarie pubbliche. C’è anche la possibilità, per chi fa acquisti, di regalare la propria spesa o parte di essa alla comunità di Sant’Egidio, che riceve le merci presso la sua sede e le redistribuisce a chi ne ha bisogno».
Lo shopping online non è solo una comodità: può diventare anche il modo per entrare in una rete di fiducia, per la quale una parte del denaro investito (dal consumatore) o guadagnato (dall’azienda) entra a far parte di un circuito di solidarietà per il bene comune.
Le aziende che vogliono entrare nella piattaforma benefit non devono sostenere costi fissi, mentre sul venduto riconoscono il 10% al beneficiario selezionato dall’acquirente e una percentuale inferiore a BDMartketplace.
Le aziende della piattaforma rispondono tutte a una serie di parametri sull’impegno etico e sociale come rispetto dell’ambiente, agricoltura biologica, chilometro zero, valorizzazione territoriale, progetti di integrazione sociale, educazione al consumo responsabile, commercio equo, economia circolare e, in generale, un modello economico dove al centro ci siano persone e comunità e non il capitale.
LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO
Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro
LE SOCIETÀ BENEFIT
Le società benefit – o benefit corporation, dal termine inglese coniato negli Stati Uniti dove sono state ideate per la prima volta – sono aziende che hanno inserito nel proprio oggetto sociale e nel proprio statuto la massimizzazione dell’impatto positivo che vogliono dare alla società e all’ambiente. Sono aziende a scopo di lucro, ma caratterizzate da un più alto livello di trasparenza e responsabilità e che valutano i propri impatti verso tutti gli stakeholders, non solo gli azionisti.
Questo modello imprenditoriale prevede che nell’esercizio dell’attività economica, oltre allo scopo di generare profitto, l’azienda persegua una o più finalità benefiche, operando per il bene di persone, comunità, ambiente, beni e attività culturali, nonché di enti e organizzazioni solidali terzi. Un impegno di lungo periodo e un cambio di prospettiva che diventa visibile anche nella ragione sociale.
Dal movimento globale delle B-Corp ha preso vita la forma giuridica (introdotta nel nostro Paese con una legge del 2016) della società benefit. Le B-corp sono oggi un movimento internazionale di imprese che ha come obiettivo quello di diffondere un paradigma “più evoluto” di business, come forza positiva per la trasformazione sociale e globale. Queste imprese vogliono innescare una competizione positiva in modo tale che tutte le aziende siano misurate e valutate nel loro operato secondo uno stesso metro: l’impatto positivo che hanno sulla società e sul pianeta. La certificazione per essere B-Corp si ottiene da un ente specifico deputato all’analisi di diversi parametri: questo ente è il B-Lab.
Per diventare una B-Corp devono essere rispettati dei parametri che quantificano il valore che l’azienda sta creando per la società. Lo si fa con il B Impact assessment, uno strumento che definisce gli standard – scelto anche dall’ ONU per promuovere, tra le aziende, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030. Questo modello gratuito attraverso cui si valutano e si migliorano le performance aziendali, analizza 5 macro-aree: ambiente, lavoratori, comunità, governance, clienti. In Italia – secondo Paese al mondo ad aver adottato questa forma giuridica d’impresa – ci sono più di 300 società benefit e 85 B-Corp. In entrambe i casi si parla di aziende molto diverse fra loro per storia, settore e dimensione: creare valore per la società e il pianeta è infatti possibile, oltre che a qualunque latitudine, in qualunque settore di mercato.
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Questa testimonianza appare su Mezzopieno News #29