I piccoli studenti del villaggio di Pamohi, nello Stato dell’Assam, in India vanno a scuola ogni mattina con in mano un sacchetto di rifiuti di plastica: è questo il loro modo per pagare la retta scolastica.
La scuola Akshar, fondata da Mazin Mukhtar e sua moglie Parmita Sarma, ha trasformato i suoi alunni in giovani ecologisti, rinunciando alle tasse scolastiche e contribuendo a impedire alla popolazione locale di bruciare plastica usata. Questa pratica vuole aiutare i villaggi a superare il pericolo ambientale provocato dai rifiuti abbandonati nelle strade e l’inquinamento causato dai falò tossici creati per distruggere l’immondizia prodotta dalla comunità.
I bambini di questi villaggi sono mandati solitamente a lavorare nei campi all’età di 6-7 anni per guadagnare circa 3 euro al giorno e privati dell’istruzione. “Abbiamo chiesto ai genitori di mandare i bambini a scuola con la plastica. Quasi nessuno ci ha creduto all’inizio ma con il tempo hanno visto che in questo modo avrebbero potuto evitare di pagare la scuola e hanno aderito a questo impegno", dice Mukhtar.
La scuola offre anche formazione professionale: agli studenti viene insegnato come installare i pannelli solari e ci sono laboratori di falegnameria ed elettronica. Dei 20 studenti originari di Akshar, 7 sono diventati insegnanti e ora gestiscono 110 bambini di età compresa tra 4 e 15 anni e una lista di attesa di 100 altri bambini. "Raccogliamo fino a 10.000 pezzi di plastica ogni mese. Questi si trasformano in eco-mattoni per l’edilizia".
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Fonte: Akshar School – 25 novembre 2020
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