L’attrattività di un Paese è la sua capacità di attrarre gli investimenti e la sua efficienza nei confronti degli investitori. Lo scorso anno il Global Attractiveness Index che analizza 144 Paesi espressione dl 97,9% del Pil mondiale, ha piazzato l’italia al 14° posto, molte posizioni più su della vecchia valutazione del Doing Business Report che la vedeva al 45°.
Il nuovo Fdi Confidence 2017 segnala oggi il maggiore miglioramento del nostro Paese tra i primi della lista, posizionando l’Italia al 13° posto tra i paesi più attrattivi al mondo per fare business.
Il nuovo Global Atttractiveness Index analizza il capitale fisico, umano, sociale e naturale di un Paese e produce una classifica comparabile
nel tempo con canoni di robustezza statistica secondo quattro elementi principali: apertura (export, turisti stranieri, lavoratori migranti), innovazione (pubblicazioni scientifiche, utenti internet), efficienza (produttività, tassazione, giustizia) e dotazione (investimenti ai laureati, Pil). Nella valutazione sono presi in considerazione la dinamicità e la sostenibilità di ogni Paese con particolare attenzione alla vulnerabilità e
alla resilienza di ogni sistema.
“Quello che oggi dell’Italia arriva agli investitori esteri è un messaggio di tenuta del Paese. Nel 2016 hanno spiccato l’acquisizione di Grandi Stazioni, quella dell’Inter e del Milan, il caso Mediaset più tutto un nutrito gruppo di operazioni medio-piccole che hanno riguardato beni immobiliari come gli hotel o gli shopping center” spiega Marco Andreassi, a capo della sede italiana di At Kearney.
Fonte: Il Sole 24 Ore; A.T. Kearney; Il Sole 24 Ore; Ambrosetti – 6 maggio 2017