Un altro anno da ricordare per
il piccolo Paese centro americano che nel 2016 ha utilizzato energia prodotta
esclusivamente da fonti rinnovabili per un totale di 271 giorni. L’ultima volta
in cui il Paese ha fatto ricorso ai combustibili fossili risale al 17 giugno
2016, quando l’energia termica ha contribuito per lo 0,27% nel mix energetico
nazionale.
Secondo i dati pubblicati dal
Centro Nazionale per il Controllo dell’Energia, nell’anno passato i cinque
milioni di abitanti del Costa Rica hanno consumato elettricità fornita al
98,21% da fonti “verdi”, dati simili al 2015 quando la percentuale era arrivata
al 98,99 %. A favorire l’ottimo risultato del 2015 era stato il fenomeno del
Niño che con le sue piogge aveva alimentato i bacini idroelettrici, principale
fonte di produzione energetica del Paese. Nel 2016 invece, nonostante le poche
precipitazioni, l’Istituto Costaricense dell’Elettricità ha mantenuto la media
da record grazie all’ottimizzazione dei bacini idrici e la grande capacità di
accumulo delle proprie riserve.
I successi ottenuti dal Costa Rica negli ultimi
anni sono destinati a proseguire: il presidente dell’ICE ha infatti annunciato
il prossimo completamento di quattro parchi eolici nel 2017 mentre la diga Reventazon,
inaugurata a settembre 2016, è oggi la più grande dell’America centrale con 130
metri di altezza ed una potenza di 305,5 megawatt. Il Costa Rica ha così
compiuto un altro passo verso l’obiettivo dichiarato di eliminare la sua
dipendenza dai combustibili fossili entro il 2021.