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ILARIA ABAGNALE

Rete nazionale degli assessori alla gentilezza

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Assessore alla Gentilezza del Comune di

Sant’Antonio Abate (NA)

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Come costruisci la gentilezza nella tua comunità locale?

Ho fondato il mio operato da Sindaco sul concetto di gentilezza, identificandolo nell’hashtag de #LaForzaGentile. Affiancarsi al cittadino, ascoltarne le richieste e discutere dei problemi in piena trasparenza e con gentilezza, è il modus operandi dell’Amministrazione Abagnale. Le azioni poste in essere con estremo senso di responsabilità verso i cittadini abatesi hanno sicuramente rafforzato la loro fiducia nei confronti di un’istituzione che lavora costantemente per ottenere risultati dal vantaggio crescente per l’intero territorio. Mi sento di affermare che questa sia la strada giusta, i risultati sono evidenti. La nostra comunità si mostra ogni giorno più forte, unita e solidale.

 

Da piccolo chi è stato il tuo esempio di gentilezza?

Sicuramente Suor Addolorata. Ho frequentato le scuole religiose durante la mia infanzia ed i ricordi più belli che mi raffiorano alla mente di quel periodo sono quelli legati alla mia insegnante. L’ho vista servire la sua gente con grande altruismo, la sua gentilezza è stata di grande ispirazione per me. Non c’è stato giorno in cui i suoi sorrisi non riempissero la stanza, trasmettendo il buon umore. Suor Addolorata mi ha insegnato ad essere presente per il prossimo, a tendergli la mano nei momenti di difficoltà. Preferiva porre il benessere altrui dinanzi al suo. La sua attitudine altruista mi ha reso la persona che sono oggi. Se solo potessi, mi ricongiungerei a lei per poterle stringere la mano e dirle grazie, ancora una volta.

 

Una parola gentile che usi sovente con i tuoi concittadini?

“Fiducia”. Invito sempre i miei concittadini ad avere fiducia nelle decisioni adottate nel corso del nostro mandato. Abbiamo scelto di ricoprire un ruolo che offre grandi possibilità di crescita territoriale. A nostra disposizione vengono messe diverse carte in tavola con un potenziale talmente forte da poter realmente cambiare il futuro, apporre delle migliorie, scrivere di una storia di crescita che possa raccontare del territorio un’evoluzione diversa, dall’eco risonante. Anche in caso di scelte non semplici, che spesso non vengono condivise all’unanimità dai cittadini, vorrei che quest’ultimi si sentissero in mani sicure. Ogni firma è stata e sarà sempre apposta soltanto quando avremo la certezza di non poter ottenere di meglio, in base alla nostra disponibilità finanziaria ed all’oggetto delle nostre considerazioni.

 

Come può la gentilezza rendere più unita la comunità mettendo al centro i bambini?

Siamo ben consapevoli di quanto i bambini rappresentino il nostro futuro. Se i nostri figli si sentono felici, di conseguenza lo saranno anche le famiglie. Il benessere della tenera età non va mai posta in secondo piano, bensì salvaguardata in ogni istante. La nostra progettualità mette al centro i bambini e li coinvolge ogni qualvolta ci viene posta all’attenzione una possibilità. Come dichiarai anche durante la mia campagna elettorale “il paese è dei bambini” e la nostra presenza è decisiva ai fini della costruzione di una futura società ideale, dove la gentilezza possa essere sempre rivolta verso il prossimo, chiunque esso sia. Se si insegna loro che con la bontà e la perspicacia si possono ottenere risposte e raggiungere ancor più obiettivi, sono sicura che il riflesso che proietteranno sugli altri sia di pari peso positivo.

 

Quando un cittadino si comporta con maleducazione verso la comunità, come lo correggeresti con la gentilezza?

Ricorderei lui che non esiste alcuno scambio d’informazioni che possa essere tenuto senza la giusta pacatezza ed il rispetto verso l’interlocutore. Come sostenne Papa Giovanni  Paolo II: “La violenza non risolve mai i conflitti, e nemmeno diminuisce le loro drammatiche conseguenze.” Credo nella potenzialità del dialogo, con parole gentili si può invitare l’altro alla riflessione. Essere d’esempio è l’unico modo che abbiamo per poter mostrare agli altri che agire senza utilizzare toni alti e offensivi per avvalorare le proprie tesi è possibile. Spesso, nelle urla e nella maleducazione, anche l’intenzione più innocua può essere sovvertita, e dalla ragione si passa facilmente al torto. È proprio in momenti come questi che si perde la fiducia e ci si sente persi. La gentilezza si ottiene con l’esercizio della virtù ed è una qualità che apre molte porte della nostra vita. È il perfetto punto di congiunzione fra noi e l’altro.

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© MEZZOPIENO NEWS | TESTATA REG. TRIB. TORINO 19-24/07/2015

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