Sono tre le grandi ricostruzioni che stanno restituendo al mondo parte del patrimonio devastato dall’Isis in Siria: Nimrud, il toro alato con testa d’uomo distrutto nel marzo 2015, l’ Archivio di Stato di Ebla del 2300 a.C. e il maestoso tempio di Bel, raso al suolo nell’agosto 2015.
Rinascono grazie all’avanzata tecnologia 3D e ai droni che hanno permesso di mappare intere aree, oggetti e statue, fino al più piccolo sasso in loco e che stanno permettendo una vera e propria resurrezione di opere dal valore inestimabile nella loro dimensione originale.
La mostra “Rinascere dalle distruzioni” aprirà al pubblico dal 7 ottobre all’11 dicembre e ospiterà qualcosa di unico al mondo all’interno del Colosseo, anch’esso restituito al suo antico splendore, dopo il recente restauro. Questa operazione straordinaria per impegno e tecnologie utilizzate rilancia la speranza che si possa ricostruire un giorno quanto distrutto e avverte i paesi feriti che la comunità internazionale, con i suoi esperti, è pronta a sostenere il risorgimento dei loro monumenti.
Il sostegno economico proviene da una Fondazione privata, Terzo Pilastro. «Non bisogna fermarsi alla riproduzione. Con l’impegno dei privati si può ricostruire. Roma stessa ha chiese e templi non originali. Ci vorrà tempo, ma si farà», ha detto il presidente Emanuele Emmanuele. Le copie dei manufatti distrutti sono realizzate da tre aziende italiane leader mondiali in questo settore, la
Nicola Salvioli di Firenze,
Arte Idea e
Tryeco 2.0. Nel frattempo una replica dell’Arco Trionfale dell’antica città carovaniera, costruita in marmo di Carrara, è già stata innalzata a Trafalgar Square, la centralissima piazza di Londra, lo scorso 19 aprile.
Fonte: Il Tempo; TorArt; Nicola Salvioli; Arte Idea; TryeCo 2.0