Tutti in campo contro il razzismo e per la pace. Si sono
svolti a luglio, vicino a Modena, i Campionati Mondiali Antirazzisti,
organizzati dall’Unione Italiana Sport per Tutti, e giunti ormai alla
loro ventesima edizione.
Tre giorni che hanno visto coinvolti più di
5mila giovani provenienti da tutta Europa, divisi in 184 squadre tra calcio, basket, pallavolo e rugby. In
totale, finali comprese, si sono svolte 400 partite, tutte regolarmente
auto-arbitrate, su 24 campi con più di 300 volontari impegnati nell’organizzazione
dell’evento.
Le squadre divise in gironi,
sono state composte da giovani di varie città italiane ed estere, migranti e
tifoserie ultrà unite contro il razzismo e le discriminazioni. Durante i
Mondiali Antirazzisti si sono anche tenuti dei laboratori su sport e
antirazzismo dedicati ai bambini con un’età compresa tra i 6 e gli 11 anni.
Anche se le partite hanno visto i vincitori trionfare sul
campo, ad alzare la Coppa dei Mondiali Antirazzisti sono stati i ragazzi della
squadra scozzese “United Glasgow”, premiata perché durante l’anno si è distinta
per le campagne organizzate contro sessismo e omofobia. I ragazzi scozzesi,
infatti, hanno avviato un progetto che coinvolge quattro squadre, sia maschili
che femminili, con un’alta presenza di rifugiati.
In palio anche altri riconoscimenti, come la Coppa FairPlay,
premio molto ambito che, quest’anno, è stato consegnato nelle mani del capitano
della squadra francese dei “Non di caso”: a loro è stato riconosciuto il merito
di aver inventato l’originale metodo di auto-arbitrare le partite attraverso il
lancio di un dado.
Fonte: Mondiali Antirazzisti UISP