Le donazioni di organi non hanno
età. Anzi, da una recente analisi del Centro trapianti dell’ospedale
Niguarda di Milano, risulta che, se il progressivo aumento dell’età dei
donatori dovesse continuare con i ritmi attuali, entro i prossimi 9 anni oltre
la metà degli organi proverrà da donatori con più di 80 anni.
Riguardo le
donazioni c’è poi un dato ancora più specifico e significativo. Secondo una
recente casistica (realizzata dal gruppo dell’Unità operativa di
Chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell’Aoup di Pisa, diretta dal
professor Franco Filipponi, e pubblicata sulla rivista specializzata
“Transplantation”), sono in costante aumento anche i trapianti di fegato che
utilizzano organi di donatori ultranovantenni.
Se una volta, quindi, era più difficile pensare che una
persona anziana potesse donare degli organi, oggi il quadro è completamente
cambiato. O almeno sta mutando con il tempo. Da casi sporadici, le donazioni di
ultraottantenni o novantenni stanno diventando casi di routine clinica. Sempre
per quanto riguarda il fegato, secondo i dati registrati, l’incremento dell’uso
di donatori anziani non ha determinato un cambiamento dei risultati in termini
di sopravvivenza sia dell’organo che del paziente.
È proprio il fegato ad essere un organo longevo, capace di
sopravvivere a determinati stress e a mantenersi in forma. Così come il suo
“padrone” che, anche superata una certa soglia di età, può rendersi
protagonista di un gesto unico e, spesso, di vitale importanza. Ad oggi,
infatti, in Italia sono ancora tantissimi i pazienti in attesa di un trapianto
di fegato.
Fonte: SiR