“Anche se abbiamo molte differenze esterne, il sangue che pompa nelle nostre vene è lo stesso”.
La dichiarazione di Margaret Chan, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha accompagnato i dati diffusi nella giornata mondiale della donazione di sangue del 14 giugno con il motto “Il più grande dono che chiunque può dare o ricevere”.
Il fabbisogno di sangue sul pianeta è in crescita ma le donazioni volontarie hanno raggiunto la completa autosufficienza in 62 Paesi del mondo. “Le donazioni di sangue offerte a livello globale ogni anno sono arrivate a circa 108 milioni di unità”. In molti paesi la domanda supera ancora l’offerta ma la crescita è incoraggiante. “Il sangue – ricorda l’OMS – può essere utilizzato per trattare una vasta gamma di malattie. Una singola unità di sangue può essere utilizzata a beneficio di diversi pazienti. Le trasfusioni di sangue e di emoderivati aiutano a salvare milioni di vite ogni anno, anche durante le emergenze come i conflitti, disastri naturali e il parto. Si possono aiutare pazienti affetti da patologie potenzialmente letali a vivere più a lungo e con una maggiore qualità della vita e anche a supporto di procedure mediche e chirurgiche complesse”.
“I donatori di sangue volontari nel mondo provengono da tutti i ceti sociali, ma hanno una cosa in comune: hanno messo gli altri prima di se stessi, persone che non conoscono nemmeno” ha detto il dottor Ed Kelley direttore del Dipartimento di Service Delivery dell’OMS. “Ogni volta che si dona il sangue, si commette un atto di eroismo disinteressato”.
Fonte: World Health Organization (OMS)