Una pioggia di riconoscimenti internazionali
per Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa. L’ultimo gliel’ha assegnato la
Francia nei giorni scorsi, con il Prix Simone de Beauvoir per la libertà delle
donne, alla sua nona edizione.
“Militante responsabile e infaticabile, Giusi Nicolini
– si legge nella motivazione – è stata la prima voce forte a battersi per i
diritti dei rifugiati poveri e abbandonati, rivolgendosi ai cittadini della sua
isola, al governo italiano e all’Unione Europea, realizzando a Lampedusa un Centro
d’accoglienza modello”.
Accanto agli
sforzi quotidiani per accogliere i profughi in una situazione di crescente emergenza,
la sindaca di Lampedusa non risparmia le energie per far prendere coscienza
all’Europa e al mondo intero che occorre cambiare le politiche d’asilo e
rinforzare la solidarietà. “Una donna che è in prima linea in una tragedia di cui
apparentemente alcuni non hanno ancora compreso la portata”, l’ha definita la
presidente della giuria e creatrice del Premio Julia Kristeva, filosofa
franco-bulgara.
Il Premio è sostenuto
dall’Università Parigi Diderot, dall’Istituto di Francia, dal Comune di Parigi
e dalla Fondazione Simone de Beauvoir. Prima della Nicolini,
tra le donne premiate negli anni passati ci sono state la pakistana Malala
Yousafzai, la più giovane vincitrice del Nobel per la pace nel 2014 per il suo
impegno a favore de i diritti civili e per l’istruzione delle ragazze nei
Paesi musulmani e la bengalese Taslima
Nasreen, scrittrice, medico e attivista dei diritti umani.
Fonte: Università Parigi Diderot