L’Italia è un paese dalle forti tradizioni di solidarietà e di condivisione. La stretta economica degli ultimi anni ha modificato le dinamiche di redistribuzione della ricchezza nel nostro Paese, il numero di persone benestanti è diminuito ma a sorpresa queste, rispetto al passato, sono più inclini a condividere parte del proprio benessere economico con chi è in difficoltà.
La rilevazione effettuata dal Centro Studi della Fondazione Lang ha appurato che nel nostro paese vengono destinati in beneficenza un quinto dei guadagni annuali dei grandi benefattori e il trend è in forte crescita. Ma non siamo soli: nel contesto internazionale l’Europa è l’area del mondo dove le donazioni filantropiche sono cresciute di più dal 2013 (9%). L’Italia, nonostante una proporzione minore di donatori (30%) rispetto ad altri paesi europei come Svizzera (70%) e Paesi Bassi (85%), è tra le nazioni più generose ed è al terzo posto per quanto riguarda l’ammontare delle donazioni individuali (2,6 miliardi di euro) dopo Germania (4,16) e Regno Unito (11,53).
In Italia un filantropo su 3 crede in cause di rilevanza nazionale e sociale e destina in media un quinto dei suoi guadagni annuali in
donazioni benefiche. Questo perché gli ultra ricchi nel nostro
Paese sono cresciuti in questi ultimi anni e con tassi più alti della media europea: oggi l’Italia è arrivata ad essere nona al mondo per numero di famiglie milionarie e tra le nazioni più virtuose a livello internazionale per il numero di ore di volontariato prestate ogni anno.
Fonte: Fondazione Lang; World Giving Index
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