I dati diffusi in questi giorni da Eurostat confermano che tutta l’Europa sta muovendosi efficacemente per raggiungere gli obiettivi energetici prefissati di comune accordo per il 2020. Ben tre stati li hanno già raggiunti ed addirittura superati, la Svezia, la Bulgaria e l’Estonia. L’Italia, insieme a Lituania e Romania sono praticamente arrivati agli obiettivi e puntano ora a superarli agevolmente.
Il nostro paese è quasi due punti sopra la media europea nella produzione di energia da fonti rinnovabili con un distacco di 0,5 punti percentuali dai rispettivi target per il 2020. In Italia il 16,7% dell’energia consumata proviene già da fonti pulite. Il rapporto annuale Istat riporta “tra le regioni del nord solo il Piemonte (41,6 per cento) mostra un’incidenza della produzione di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili sul totale dei consumi superiore alla media nazionale”. Nella distribuzione territoriale delle energie rinnovabili prevalgono l’apporto idrico nelle regioni montuose e la fonte eolica nel Mezzogiorno; lo sviluppo della produzione elettrica da biomasse risulta invece sostanzialmente uniforme sul territorio nazionale, mentre la Toscana è la sola regione a produrre energia geotermica. “L’analisi della dinamica di sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle singole regioni conferma una produzione in quantità nettamente superiori alla richiesta interna in Umbria e nelle province autonome di Trento e Bolzano”.
Dal 2004, la quota di fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia è cresciuta in modo significativo in tutti gli stati dell’Unione, conferma l’istituto di statistica europeo. 13 paesi hanno almeno raddoppiato la loro quota di energie rinnovabili nel corso degli ultimi 10 anni. Il più virtuoso nell’Eurozona è la Svezia con oltre il 52% di energia pulita.
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Fonte: Eurostat; Istat
Risorse: Eurostat Report on Renewables, 10 March 2015; Istat Rapporto Annuale sulla produzione di energia elettrica