I cani possono salvare gli ulivi, individuando il batterio mortale della Xylella anche prima che manifesti i suoi effetti e che si propaghi ad un’altra pianta.
La prima squadra cinofila anti Xylella con cani specializzati
nell’individuazione precoce del batterio attraverso l’olfatto è stata
formata a Fasano (Brindisi) dove questa epidemia sta flagellando gli uliveti e dove sono entrati in azione i primi cani addestrati
per individuare l’insidiosa malattia delle coltivazioni della zona.
I cani sono stati addestrati con una particolare formazione e sono capaci di identificare
piante infette da Xylella ancor prima della comparsa di sintomi riconoscibili. Saranno messi in servizio per effettuare i controlli all’interno dei vivai e dei
punti di entrata delle importazioni di piante dall’estero. Il livello di accuratezza della loro diagnosi ha una accuratezza del 100% ed hanno dimostrato di essere in grado di identificare senza errore il microrganismo patogeno individuando il suo odore specifico.
La Xylella è in grado di indurre pesantissime alterazioni, spesso letali, alla pianta che colpisce ed è nota per la sua estrema capacità di diffondersi attraverso un gran numero di piante ospiti, a volte senza indurre manifestazioni patologiche e in maniera molto lenta e invisibile. Per queste sue caratteristiche è in grado di arrecare
i gravi danni
a molte coltivazioni agricole. Il progetto degli Xylella Detection Dogs
è il frutto della collaborazione fra l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci),
Unaprol, Coldiretti e CNR-IPSP (Istituto per la Protezione Sostenibile delle
Piante).
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Fonte: Ansa – 7 dicembre 2021
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