Il progetto Italiano ideato dall’architetto Arturo Vittori è
una
torre capace di ricavare acqua potabile per i luoghi più aridi e poveri del
mondo. Nasce in seguito a un viaggio
in Etiopia, dove la siccità è un grave problema, e diventa per lui una missione di vita. La torre inventata da Vittori raccoglie fino a 80 litri d’acqua al giorno e convoglia l’umidità presente nell’atmosfera
e l’acqua piovana, raccolta, immagazzinata e poi filtrata e distribuita agli abitanti del villaggio. La torre prende il nome dall’albero di fico
“Warka”, un simbolo per il popolo che si raduna sotto la sua ombra, e anch’essa svolge una funzione sociale. Costruita a
mano dagli abitanti dei villaggi con materiali naturali come il bambù, è composta
da una rete, una tettoia per trattenere la rugiada e una cisterna per la
raccolta dell’acqua.
Recentemente Vittori ha ideato torri fornite di pannelli
solari che consentono anche la produzione di energia elettrica e quindi l’illuminazione e la possibilità di alimentare dispositivi elettronici. Dopo il
grande successo di questo progetto, riprodotto anche in altre parti del mondo,
Vettori ha creato il Warka Village, un villaggio con capanne in bambù,
un orto, una cucina comune, un laboratorio artigianale e un bagno rifornito di
acqua completamente estratta dall’aria.
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Fonte: Warka Water – 21 ottobre 2021
Volonwrite per Mezzopieno
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