I deserti coprono attualmente il 41,3% della superficie totale della Terra e la sfida per bloccare la loro avanzata fa segnare dei nuovi significativi progressi.
La Cina, il 4° Stato più esteso al mondo, presenta solo il 12% del suo territorio fertile ma rappresenta uno dei Paesi che sta facendo segnare uno dei risultati più incoraggianti a livello mondiale. I ricercatori dell’Università cinese di Chongqing Jiaotong hanno sviluppato un nuovo sistema in grado di convertire il deserto in terra arabile: un composto naturale a base di cellulosa vegetale che riesce ad aumentare notevolmente la capacità delle sabbie del deserto di trattenere acqua, minerali e sostanze nutritive essenziali per la crescita delle piante. Questo composto è stato applicato in un’area del deserto di Ulan Buh, in Mongolia, trasformandola in pochi mesi in un fertile terreno coltivabile.
La Cina, applicando questa tecnica, insieme ad altre di riforestazione e conservazione, è riuscita a recuperare il 93% del deserto di Maowusu, ripristinando la sua vegetazione. Oggi questo deserto è quasi scomparso.
Secondo un rapporto pubblicato dall’Accademia delle scienze cinese, negli ultimi quattro decenni sono stati piantati oltre 7,88 milioni di ettari di alberi che hanno invertito il processo di desertificazione in 336.200 chilometri quadrati e più di 10 milioni di ettari di praterie sono stati protetti o ripristinati. Nello stesso periodo, nell’altopiano del Loess, la copertura erbosa e forestale è aumentata di circa il 60%. Le immagini satellitari della NASA hanno confermato questi dati.
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Fonte: NASA; Chinese Academy of Science; People’s Daily China – 19 ottobre 2021
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