Dall’assessorato alla gentilezza di Pesaro
Il comune di Pesaro ha deciso di inserire nei progetti già istituti nelle scuole secondarie anche il contrasto al fenomeno del Body shaming, ovvero la discriminazione e la derisione di una persona per il suo aspetto fisico.
«Le parole e gli sguardi sono proiettili pesanti, capaci di creare ferite a cui spesso è difficile rispondere con un sorriso». Con queste parole è intervenuto, il 30 giugno scorso durante il Consiglio comunale, il presidente del consiglio di Pesaro, Marco Perugini che ha dichiarato come nella sua vita abbia dovuto affrontare e contrastare con dolore i momenti in cui è stato vittima di questi attacchi al corpo, alla fisicità. «Riflettere sull’immagine corporea dei giovani è già oggetto del lavoro didattico. Quello del body shaming è un problema culturale su cui si deve applicare sia la scuola, sia la famiglia, che deve essere attenta alle fragilità che i figli vivono nel loro contesto quotidiano» aggiunge Giuliana Ceccarelli, assessore alla Crescita e Gentilezza del comune. Proprio l’analisi culturale può venire incontro, infatti, nel decostruire i modelli e le categorie con cui siamo inconsciamente portati a giudicare l’altro, aiutando i giovani a fare percorsi di autocritica dei propri schemi. «Il mondo della scuola – continua Ceccarelli – conosce l’aumento recente di queste fragilità, derivato soprattutto dall’uso dei social. Gli istituti di Pesaro, da anni, hanno attivato un percorso sull’educazione ai sentimenti: c’è sensibilità e ci sono “gruppi classe” guidati da professori che si sono aggiornati e formati, creando ambienti di confronto in cui i ragazzi si riconoscano per quello che sono».
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Fonte: Comune di Pesaro
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