L’Italia è il Paese più virtuoso d’Europa per il riuso, il riciclo e la riduzione, le 3 R che rappresentano gli obiettivi dell’economia circolare.
Nonostante la pandemia e la crisi indotta dalle sue restrizioni, l’Italia non ha perso il primato che detiene da 3 anni in quella che è considerata l’economia del futuro e la strada per decarbonizzare il pianeta e ridurre le emissioni nocive e l’effetto serra. Il Rapporto Nazionale sull’economia circolare 2022 rileva che in Europa vengono consumate in media 13 tonnellate di materia a testa all’anno: l’Italia è il Paese con il consumo pro-capite più basso, 7,4 tonnellate, seguita da Francia con 8,1, Spagna con 10,3 e Germania con 13,4, tra le migliori.
Il tasso medio nazionale di utilizzo di materia proveniente da riciclo in UE è stato del 12,8%; in Italia è arrivato al 21,6%. Questo dato racconta quanto le nostre risorse siano più produttive del 60% rispetto al resto d’Europa. Per ogni Kg di risorse consumate in Europa sono stati generati 2,1 euro di PIL, in Italia, a parità di potere d’acquisto, il dato è di 3,5 euro. Anche la percentuale del riciclo di rifiuti è in Italia la più alta d’Europa, sfiorando il 68%. I rifiuti industriali raggiungono quota 75%, mentre quelli urbani il 54,4%, sopra la media europea del 47,8.
L’entrata in vigore nel 2022 della Strategia Nazionale sull’economia circolare ha stanziato 2,1 miliardi di Euro per l’economia circolare, settore in cui l’Italia sta stabilendo gli standard per tutta l’Europa.
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Fonte: Circular Economy Network; Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
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