Per la prima volta al mondo è stato ricostruito un organo umano usando cellule dello stesso paziente e un processo di biostampa 3D per creare e trapiantare una parte del corpo umano.
Un orecchio è stato “coltivato” in laboratorio, modellato e impiantato in una donna di 20 anni nata con una microtia, l’assenza dell’organo uditivo esterno. Il primo intervento di questo tipo è avvenuto a San Antonio negli Stati Uniti. L’orecchio è stato realizzato da una società di biotecnologie americana, la 3DBio Therapeutics, attraverso le cellule della giovane donna, stampato in forma identica all’orecchio sano della paziente e ha la caratteristica peculiare di continuare a rigenerare il tessuto cartilagineo, conferendo l’aspetto, la funzionalità e la sensazione di un orecchio naturale.
La biostampa in tre dimensioni consiste nella produzione di materiale biochimico e di cellule viventi, al fine di realizzare strutture biologiche tridimensionali, come organi, ossa o muscoli. La tecnologia consta della stampa vera e propria degli organi attraverso la produzione di un bioinchiostro ottenuto da cellule, nutrienti e matrice, senza alterare le cellule contenute nel tessuto realizzato. Questo processo opera nello stesso modo in cui il corpo genera e ripara i propri organi e rappresenta un traguardo “che rivoluzionerà il mondo”, secondo A. Bonilla, il medico che per primo ha effettuato questo trapianto. La biostampa può essere una soluzione alle lunghissime liste d’attesa per alcuni trapianti dove il numero dei donatori è inferiore alle richieste, riducendo al minimo i rischi di rigetto d’organo.
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Fonte: 3DBio Therapeutics; San Antonio Hospital
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