In questo momento emergenziale i sistemi sanitari di molti Paesi
soffrono per la mancanza di personale qualificato sufficiente a
coprire la costante e ingente richiesta. Per questa ragione molti
migranti, con comprovata esperienza e qualifiche, sono stati assunti
e supportano il personale locale nella lotta al COVID-19.
“Nelle scorse
settimane, molti Stati in Europa hanno pubblicamente chiesto agli
operatori sanitari rifugiati di unirsi alla risposta nazionale per la
lotta al virus. Supportiamo pienamente queste iniziative e speriamo
che si possano espandere nel continente e oltre” ha affermato
Filippo Grandi, Alto Commissario dell’Agenzia ONU per i Rifugiati
(UNHCR). Quest’iniziativa
permette, infatti, non solo di alleggerire il carico di lavoro del
personale sanitario ma anche di favorire il processo di integrazione
dei migranti nella comunità di accoglienza.
Alcuni strumenti,
come il Passaporto Europeo delle Qualifiche per Rifugiati (EQPR)
elaborato nel 2017, aiutano a riconoscere velocemente le competenze
dei migranti, accorciando e semplificando il normale processo di
riconoscimenti dei titoli. L’assunzione di personale competente nel
sistema sanitario risulta così più rapida ed efficace.
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Fonte: Organizzazione delle Nazioni Unite – 27 aprile 2020
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