La stufa a legna ci riporta indietro nel tempo quando la famiglia si riuniva in cucina non solo per consumare il pasto ma anche perché era la stanza più calda della casa, grazie al fuoco che ardeva costantemente nelle piccole celle di combustione in ghisa. Sopra la piastra della stufa c’era sempre una pentola piena d’acqua per regolare l’umidità della stanza e per il caffè e diverse casseruole in rame, alluminio o terracotta per cuocere i cibi lentamente secondo la tradizione.
Negli ultimi tempi queste tradizionali cucine a legna stanno ritornando in grande auge, sempre più diffuse e ricercate anche come dono per Natale, riesumate dalle cantine, ripulite e messe a nuovo dagli amanti delle tradizioni e da molte persone che cercano un nuovo modo per superare l’incremento dei prezzi del gas. Sono nati gruppi di discussione e condivisione e seguitissime pagine sui social network.
Da un angolo della stufa parte un tubo su cui è attaccata una raggiera di bacchette utili a far asciugare i canovacci da cucina ma anche il bucato o per scaldare gli abiti. In passato venivano anche stesi i pigiami da indossare prima di affrontare il gelo delle stanze, dove si portava una bacinella con l’acqua calda o lo scaldaletto con la brace ardente. Una serie di cassetti servivano per far lievitare il pane e poi cuocerlo oppure per raccogliere la cenere che una volta era anche usata per lavare i panni. Ben caricata, al mattino è ancora tiepida e il suo profumo riempie la casa.
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