È il primo prototipo al mondo di batteria ricaricabile costruita con materiali edibili e biodegradabili, che può essere anche mangiata. Nata dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Milano, ha l’obiettivo di alimentare applicazioni finalizzate al monitoraggio della qualità dei cibi e per strumenti di diagnostica della salute commestibili.
Il gruppo di ricercatori italiani ha sviluppato una tecnologia completamente basata su componenti naturali, la riboflavina (detta anche vitamina B2), che agisce da anodo, mentre la quercetina (una sostanza presente in mandorle e capperi) da catodo. La conducibilità elettrica è garantita dal carbone attivo mentre l’elettrolita è a base d’acqua. Il separatore, necessario in ogni batteria per evitare cortocircuiti, è stato realizzato con alghe nori, comunemente utilizzate nel sushi. Gli elettrodi sono in cera d’api e cellulosa con contatti in oro alimentare, la stessa pellicola usata dai pasticceri per le decorazioni.
La cella della batteria funziona a una tensione sufficientemente bassa da non creare problemi al corpo umano se ingerita. “Questa batteria è molto interessante anche per chi studia e progetta gli accumulatori di energia”, spiega Ivan Ilic, co-autore della scoperta. “La costruzione di batterie più sicure, senza l’uso di materiali tossici, è una sfida che dobbiamo affrontare: anche se queste batterie non alimenteranno le auto elettriche, sono una prova del fatto che realizzare delle fonti di alimentazione con materiali più sicuri rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio è possibile. Crediamo quindi che ispireranno altri scienziati a costruire batterie più sicure, per un futuro davvero sostenibile”.
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Fonte: Advanced Materials – Istituto Italiano di Tecnologia; immagine di Jeshoots
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