Il poeta venticinquenne pavese Filippo Capobianco è il campione del mondo di poesia performativa: ha vinto a Parigi la XVII edizione della Coppa del Mondo di Poetry Slam.
L’Italia è così, per la terza volta consecutiva, la nazione vincitrice della competizione internazionale più importante al mondo della poesia di strada, dopo i successi del barese Giuliano Logos nel 2021 e del ternano Lorenzo Maragoni nel 2022.
Il Poetry Slam è una gara di poesia orale in cui i performer dispongono di tre minuti a testa per eseguire testi propri davanti a un pubblico, con il solo ausilio di corpo e voce. Dal pubblico vengono estratte casualmente 5 persone come giuria che vota le performance e decreta un solo vincitore o vincitrice. Il format inventato negli anni ‘80 a Chicago dall’operaio edile e poeta Marc Kelly Smith per portare nuova vita alla scena poetica, è ora diffuso in oltre 60 nazioni del mondo. Questa forma di produzione artistica nasce dalla strada e ha un forte legame tra scrittura e performance, viene praticata nei luoghi pubblici come pub, bar, circoli, teatri o altri luoghi associativi e si basa su una recitazione a ritmo serrato, facendo partecipare il pubblico sul palcoscenico e come giuria, elementi che hanno riavvicinato migliaia di giovani a questa forma d’arte.
Filippo Capobianco è uno studente in Scienze Fisiche all’Università di Pavia e dopo la vittoria ha avviato un tour in Italia con decine di repliche del suo spettacolo “Mia mamma fa il notaio ma anche il risotto”.
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