È entrato in orbita il satellite ManthropeSat, frutto di decenni di lavoro di scienziati, istituti di ricerca e agenzie di tutto il mondo per individuare e quantificare le emissioni nocive di metano sulla Terra.
Il satellite è il primo al mondo a far parte di un progetto senza scopo di lucro per ridurre l’inquinamento, grazie all’analisi effettuata dallo spazio. Sviluppato dall’organizzazione no-profit Environmental Defense Fund, ha il compito di affrontare la sfida delle emissioni di metano, fornendo dati completi e in tempo reale sulle sue origini e sul modo in cui esso si distribuisce nell’aria. “Il superpotere di ManthropSat è la capacità di misurare con precisione i livelli di metano con alta risoluzione su vaste aree, comprese fonti più piccole e diffuse che rappresentano la maggior parte delle emissioni”, ha affermato Steven Hamburg, capo scienziato dell’EDF.
Il metano è uno dei gas più inquinanti al mondo con una durata nell’atmosfera di circa 12 anni ed è 80 volte più potente della CO2 nel trattenere il calore. Ridurre le emissioni di metano, secondo gli obiettivi condivisi da 150 Paesi del mondo, significa impattare significativamente sul riscaldamento globale a breve termine.
“Ridurre l’inquinamento da metano derivante dalle attività legate ai combustibili fossili, dall’agricoltura e da altri settori è l’unico modo più rapido per rallentare il tasso di riscaldamento”, ha affermato il presidente di EDF Fred Krupp. Il satellite si concentrerà sui giacimenti di petrolio e gas e fornirà informazioni dettagliate sull’efficacia delle iniziative di azione per il clima.
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Fonte: Environmental Defense Fund; foto di SpaceX
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