Il calcestruzzo è il materiale da costruzione più utilizzato al mondo e presto potrebbe diventare anche uno dei principali strumenti per contrastare il riscaldamento globale.
Un team di ingegneri della Northwestern University (USA) ha scoperto un nuovo modo per immagazzinare l’anidride carbonica nel conglomerato con cui si costruiscono tutti gli edifici, le strade, ponti e strutture civili. Il nuovo processo ha raggiunto un’efficienza di sequestro della CO2 fino al 45%, utilizzando una soluzione a base di acqua arricchita con anidride carbonica durante il processo di produzione del calcestruzzo. Secondo i ricercatori responsabili di questa scoperta, questa innovazione è di semplice implementazione e può aiutare a compensare significativamente le emissioni di CO2 delle industrie del cemento e del calcestruzzo, responsabili dell’8% delle emissioni globali di gas serra mondiale.
“Le industrie potrebbero trasformare cemento e calcestruzzo in enormi ‘pozzi di carbonio’. È una soluzione così semplice dal punto di vista tecnologico che potrà essere relativamente facile da implementare per l’industria”, spiega Alessandro Rotta Loria della Northwestern, che ha effettuato la scoperta. Dopo aver analizzato il loro calcestruzzo carbonato, Rotta Loria e i suoi colleghi hanno scoperto che la sua resistenza è ancora più forte di quella del calcestruzzo comune e che quindi può considerarsi un materiale da costruzione a tutti gli effetti migliore di quello utilizzato finora ma con un importante effetto immediato sull’ambiente e sul cambiamento climatico. “Il carbonio diventa così un ingrediente chiave nella produzione del clinker”, ha affermato Davide Zampini, coautore della scoperta.
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Fonte: Nature/Northwestern University; foto di Artigas Pessio
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